in attesa di trapianto

in attesa di trapianto

di Filippo Cherubini


02 Marzo 2005 ore 00,09


Oggi mi son sentito veramente fragile; ogni tanto, esco dal mio alone di ingnoranza bonaria di 20enne, e concepisco come tutto quello che debba fare, la mia operazione, tutte le complicanze siano affidate nella maggioranza al caso e improvvisamente comprendo: ce la farò? In questo momento sono fragile, avrei solo voglia di non pensare, di lascarmi alle spalle tutta la mia vita, liberarmi di tutto e lasciare vive un’altra persona al posto mio, che sicuramente si sarà meritato o si meriterà più di me di vivere questa vita; penso che sarebbe meglio che chiunque sia sano prendesse il mio posto; potrebbe aiutare molte persone, potrebbe evitare di essere quello che io sono: un peso. E questo è innegabile. Anche non volendo faccio preoccupare tutti, i miei genitori, i miei amici, chiunque mi voglia bene. Spero solo di essere stato di aiuto a qualcuno. In realtà ho semplicemente paura: vedo il mio fisico distruggersi, la mia mente cedere sotto le continue pressioni; vedo che sto male, vedo che sto lentamente morendo. Vorrei lottare, cercherò questa forza da qualche parte prima di dormire, stasera ho bisogno di qualcosa che mi aiuti, perché anch’io in fin dei conti sono umano e come tutti non sono divino.

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