Stasera ho tante cose da raccontare. Prima di tutto un saluto a colui che è morto per poter salvare un’altra persona, Nicola Calipari, il funzionario del Sismi rimasto ucciso nell’operazione che ha portato alla liberazione di Giuliana Sgrena. Lui è un vero eroe. Poi da ieri sera ho capito, ho almeno credo, che è possibile un’altra via; vorrei riportare una preghiera un po paticolare:
durante la gioventù ho rispettato il mondo e la vita, non avevo bisogno di nulla se non della ace del cuore, e tuttavia sono cambiato a dispetto di me stesso e ho creduto agli inganni di Iktumi. Lui sembrava conoscere tutta la verità, lui a promesso di rendermi felice. mi ha fatto chiedere a Wakantanka la ricchezza, così sarei diventato potente; mi è stata donata la povertà, per aiutarmi a trovare la forza interiore. Ho invocato il successo, così che gli altri mi riconoscessero; mi è stata offerta l’oscurità, affinchè potessi conoscere me stesso. ho pregato di avere una persona da amare per non ritorvarmi mai più solo; mi è stata riseravata una vita da eremita, perchè imparassi ad accettarmi. Ho implorato il potere, che volevo riuscire a raggiungere; mi è stata accordata la debolezza, così che potessi imparare a ubbidire. Ho domandato che mi fosse data la salute, per poter condurre una ungha esistenza; mi stata data l’infermità, affinchè imparassi ad apprezzare ogni minuto. Ho chiesto a Madre Terra la forza, cpsì da riuscire a trovare la mia strada; mi è stata concessa la fragilità, per far nascere in me il bisogno di lei. Ho invocato una vita felice, perchè potessi godere dell’esistenza; mi è stata regalata la vita perchè potessi trascorerla gioiosamente. Non ho ricevuto nulla di ciò che desideravo, e tuttavia tutti i miei desideri si sono avverati. A dispetto di me stesso e di Iktumi, i miei sogni si sono realizzati, sono stato benedeto immensamente, più di quanto avessi mai sperato. rendo grazie a te, Wakantanka, per ciò che mi hai dato.
E’ incredibile come io sia riuscito a ignorare tutti questi segni. Ormai mi lamento da troppo tempo, da settembre; non sono più felice o meglio, non riuscivo più a esserlo perchè desideravo cose che mi sono già state date. E’ vero non ho la salute, ma so apprezzare i momenti della vita più impensati; ho amici splenditi, una famiglia favolosa; posso parlare, muovermi, toccare, vedere, sentire, vivere. Ho imparato cosa vuol dire essere fragili, non avere altro che se stessi, perdere la voglia di vivere; eppure ora sono più felice di prima e so ocsa vuol dire vivere. Certo la strada che ho deciso di affrontare non è semplice e non pretendo di riuscirci subito, ma volgio imparare, così imparerò a godere di ogni cosa che la vita mi ha dato. Il cammino è duro, ma se ci riuscirò tutto potrà essere più bello. Sono stato un piagnucolone è ora di cambiare. La fortuna nella mia vita che ho io, pochi la possono avere. E’ buffo, se uno ci pensa, non è la ricchezza a renderti felice, ne il potere, ne una vita lungha, ne la salute, ne la vita sociale: è semplicemente l’accettazione di noi stessi; da questa scaturisce tutto il resto; se una persona è in pace con se stessa, tutto intorno funziona, tutto intorno vive e io ho l’opportunità di riuscire. Ho la consapevolezza, ho un cervello, ho una vita. Basta è il momento di viverela, ho lasciato troppi mesi buttati al vento, mi sono lasciato corrompere, sono diventato chiuso, rigido;ora è il momento di cambiare. Ho ignorato per troppo tempo le tessere del puzzle che mi volevano far capire dove sbagliavo. E’ il momento di fare questo puzzle.